Fondi rurali e agroalimentare: strumenti e aggiornamenti

I fondi per lo sviluppo rurale e le filiere agroalimentari rappresentano una quota grande e strategica del bilancio UE. Scopriamo gli strumenti e i dettagli della programmazione.

Fondi rurali europei, un settore strategico

I fondi per lo sviluppo agricolo e rurale e per le filiere agroalimentari rappresentano circa un terzo del bilancio comunitario. Includono in particolare il FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia), che sostiene e regola il reddito degli agricoltori e il prezzo dei prodotti di origine agricola, e il FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale), che sostiene interventi per lo sviluppo rurale (in linea con quanto realizzato dagli altri Fondi Strutturali).

L’importanza dei fondi rurali europei ha delle ragioni strategiche. La produzione alimentare è infatti è soggetta a rischi fisici (clima, approvvigionamenti idrici, patologie) e di mercato (competizione internazionale, oscillazioni di quantità e prezzo, basso livello dei redditi agricoli) che, in mancanza di sovvenzioni, ne determinerebbero un brusco declino. La produzione alimentare domestica e, in generale, la qualità della produzione alimentare è però fondamentale per la sussistenza e per l’indipendenza dei paesi dell’Unione europea, per la salvaguardia della salute pubblica e per il mantenimento del territorio e degli ambienti naturali.

La nuova programmazione della Politica Agricola Comune, il quadro di riferimento europeo per questo settore, è entrata nel vivo quest’anno e coprirà il periodo 2023-2027, dopo una fase transitoria (2021-2022). Sono ora disponibili nuovi strumenti di informazione e consultazione per capire meglio e utilizzare questa importante fonte di finanziamenti. Scopriamoli insieme.

Gli strumenti del portale della Rete Rurale Nazionale

La Rete Rurale Nazionale, sostenuta da un’ampia partnership sotto l’egida del Ministero dell’Agricoltura, ha messo a punto un apposito portale ricco di strumenti per informarsi riguardo alla programmazione e all’utilizzo dei fondi agricoli e rurali per il periodo 2023-2027:

• Una pagina è dedicata alla consultazione del Piano Strategico della PAC (PSP nazionale) e di tutti i suoi allegati e documenti correlati. Segnaliamo in particolare i documenti di sintesi del PSP (il documento integrale ha più di 4000 pagine) e della dotazione finanziaria in Italia per il FEAGA e per il FEASR;
• Alcune pagine sono dedicate alla normativa e a domande e risposte specifiche per i vari settori di intervento;
• Altre pagine specifiche (tra cui alcune ancora in costruzione) sintetizzano la natura delle singole componenti del PSP, ovvero dell’utilizzo dei fondi FEAGA e FEASR;
• Altre ancora dettagliano gli obiettivi generali e specifici della PAC (di settore, ambientali, sociali e per l’innovazione);
• Una pagina introduce sotto-sezioni specifiche dedicate alla programmazione nelle singole Regioni (CSR, Complementi di Sviluppo Rurale regionali);
• Infine, il portale permette di accedere a un pacchetto di strumenti chiamato PSP Explorer, che include un sistema per consultare in modo interattivo informazioni finanziarie (attraverso mappe, tipologie di intervento, indicatori e obiettivi) e informazioni testuali (schede dettagliate per ognuna delle 74 tipologie di intervento previste dal piano della PAC).

Utilizzeremo questi strumenti per fornire una visione d’insieme della programmazione FEAGA e FEASR in Italia.

A breve questi elementi verranno integrati nel testo della Guida in una sezione dedicata.

Potremo far seguire, nei prossimi mesi, contributi più specifici e specialistici su questi temi, grazie al contributo di Filiera Futura.

Struttura e allocazioni del Fondo Europeo Agricolo di Garanzia in Italia

La struttura e le allocazioni del Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA) in Italia sono organizzati come segue. Diversamente dai fondi FEASR, i fondi FEAGA non sono distribuiti per Regione.

I dati sono espressi in milioni di euro e indicano le risorse finanziarie complessive a disposizione. Fonte: Rete Rurale Nazionale.

I Pagamenti diretti consistono in pagamenti versati direttamente agli agricoltori sulla base di vari criteri. Sono previste le seguenti tipologie di intervento:

• Sostegno di base al reddito per la sostenibilità: pagamento che sostiene tutti gli agricoltori in attività sulla base degli ettari a loro disposizione e dei diritti all’aiuto in loro possesso. Mira a colmare il gap esistente tra il reddito agricolo medio a quello del resto dell’economia;
• Sostegno ridistributivo complementare al reddito per la sostenibilità: pagamento integrativo che sostiene gli agricoltori in attività la cui azienda ha dimensioni comprese tra 0,5 e 50 ettari ammissibili;
• Sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori: pagamento integrativo versato per ettaro (per un massimo di 90 ettari) ad agricoltori che si siano insediati entro i 40 anni in qualità di capo azienda, per non più di 5 anni.
• Regimi per il clima, l’ambiente e il benessere degli animali (eco-schemi): introdotti dalla programmazione 2023-2027, incentivano gli agricoltori ad assumere impegni più ambiziosi in materia di ambiente, clima e benessere degli animali. Sono previsti 5 ecoschemi:
  • ECO1: per il miglioramento del benessere animale attraverso la riduzione dell’utilizzo di antibiotici e l’introduzione di sistemi di allevamento pascolivi o semibradi;
  • ECO2: per l’inerbimento, la gestione delle colture arboree permanenti, la gestione del suolo e la limitazione dell’uso di diserbanti e fitosanitari;
  • ECO3: la salvaguardia degli olivi di particolare valore paesaggistico e storico;
  • ECO4: l’avvicendamento nelle colture foraggere e il non uso di prodotti fitosanitari e diserbanti chimici;
  • ECO5: per la tutela degli impollinatori, con colture a perdere di interesse mellifero e il non uso di diserbanti e fitosanitari.
• Sostegno accoppiato al reddito: pagamento integrativo specifico volto a favorire settori e produzioni in difficoltà (in settori ed aree specifiche). Viene erogato in base a specifici criteri e:
  • in funzione degli ettari (sostegni accoppiati per le superfici): frumento duro, oleaginose, agrumi, riso, barbabietola da zucchero, pomodoro da trasformazione, olivo, soia e altre colture proteiche;
  • in funzione dei capi di bestiame (sostegni accoppiati per la zootecnia): bovini, ovini e caprini, a loro volta suddivisi in sotto-categorie più specifiche.

Gli Interventi settoriali includono una serie di misure specifiche per determinati settori, volti a regolamentarne i prezzi, a promuovere la produzione, la distribuzione, la disponibilità e la qualità dei prodotti. Investono i seguenti settori, ciascuno dei quali prevede un diverso pacchetto di misure:

• Ortofrutta: investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, consulenza e assistenza tecnica, formazione, produzione biologica o integrata, trasporto e stoccaggio di prodotti, promozione, comunicazione e commercializzazione, attuazione di regimi di qualità, sistemi di tracciabilità e certificazione, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, sostegno ai fondi di mutualizzazione, investimenti per magazzinaggio collettivo, reimpianto di frutteti o oliveti, ritiro dal mercato, raccolta verde, mancata raccolta, assicurazione del raccolto e della produzione, servizi di orientamento, requisiti sanitari e fitosanitari di paesi terzi, sensibilizzazione e informazione dei consumatori;
• Apicoltura: consulenza, assistenza tecnica, formazione, informazione e scambio, investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, collaborazione con organismi di ricerca, promozione, comunicazione e commercializzazione;
• Settore vitivinicolo: ristrutturazione e riconversione dei vigneti, investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, vendemmia verde, distillazione dei sottoprodotti della vinificazione, promozione in paesi terzi;
• Olio e olivicoltura: investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, consulenza e assistenza tecnica, formazione, produzione biologica o integrata, promozione, comunicazione e commercializzazione, attuazione di regimi di qualità, sistemi di tracciabilità e certificazione, investimenti per magazzinaggio collettivo, servizi di orientamento, sensibilizzazione e informazione dei consumatori;
• Settore pataticolo: investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, consulenza e assistenza tecnica, formazione, produzione biologica o integrata, trasporto e stoccaggio di prodotti, promozione, comunicazione e commercializzazione, regimi di qualità, sistemi di tracciabilità e certificazione, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, sostegno ai fondi di mutualizzazione, investimenti per magazzinaggio collettivo, ritiro dal mercato, assicurazione del raccolto e della produzione, servizi di orientamento, comunicazione.

Struttura e allocazioni del Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale in Italia

Il Regolamento UE relativo al FEASR prevede la programmazione di 8 tipi di intervento:

• Pagamenti per impegni ambientali e climatici (SRA): pagamenti per agricoltori o altri beneficiari che assumono volontariamente impegni in materia di gestione più stringenti rispetto a quelli obbligatori, diversi rispetto a quelli dagli impegni per i quali sono concessi gli "eco-schemi" e considerati utili per conseguire uno o più degli obiettivi specifici in materia di ambiente e clima;
• Pagamenti per vincoli naturali o altri vincoli regionali specifici (SRB): indennità per agricoltori operanti in zone montane o in altre zone soggette a vincoli naturali o specifici, erogate annualmente per ettaro di superficie agricola. Sono intese compensare, in tutto o in parte, i costi aggiuntivi e il mancato guadagno dovuti ai vincoli cui è soggetta la produzione agricola nella zona interessata;
• Pagamenti per svantaggi regionali specifici a causa di determinati requisiti obbligatori (SRC): indennità per agricoltori tese a compensare i costi aggiuntivi e il mancato guadagno dovuti all’applicazione delle direttive-quadro europee Natura 2000 e sull’acqua, che pongono vincoli specifici in alcuni territori;
• Investimenti (SRD): sostegno per investimenti, materiali e/o immateriali, in agricoltura e nella forestazione, con diverse finalità (ambientali, di performance e di diversificazione dell’attività aziendale);
• Insediamento di giovani agricoltori e avvio di imprese rurali (SRE): sostegno per agevolare l’insediamento nuovi agricoltori e in particolare di giovani agricoltori, l’avvio di nuove imprese rurali connesse all’agricoltura o alla silvicoltura, la diversificazione del reddito delle famiglie agricole in attività non agricole e l’avvio nelle zone rurali di attività imprenditoriali extra-agricole connesse alle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo;
• Strumenti di gestione del rischio (SRF): sostegno concesso agli agricoltori in attività per far fronte a perdite di produzione e di reddito conseguenti a fenomeni climatici estremi e che esulano dal loro controllo;
• Cooperazione (SRG): sostegno a iniziative di collaborazione in ambito agricolo e rurale (organizzazioni di produttori, approccio Leader e GAL, azioni pilota, di innovazione e di promozione);
• Scambio di conoscenze e informazioni – AKIS (SRH): sostegno per finanziare azioni di promozione dell’innovazione, della formazione, della consulenza, lo scambio di conoscenze e la diffusione di informazioni;

Cui si aggiungono alcune voci di natura tecnica e specifica:

• Spese in transizione (TR): sostegno su aspetti specifici e transitori legati alla situazione specifica di alcune Regioni;
• Assistenza tecnica (AT): sostegno ad azioni di miglioramento della gestione e dell’attuazione degli interventi del piano strategico della PAC (compresa creazione e gestione della Rete Nazionale della PAC);
• Rete Rurale Nazionale (RRN): gestione e funzionamento della Rete Rurale Nazionale.

La struttura e le allocazioni del Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Regionale (FEASR) in Italia sono organizzati come segue. 

I dati sono espressi in milioni di euro e indicano le risorse finanziarie complessive a disposizione. Fonte: Rete Rurale Nazionale.

Struttura e allocazioni dei Complementi di Sviluppo Rurale Regionali

Viene fornito a seguire un quadro dei fondi per Regione e il relativo dettaglio per ogni Regione (Regioni divise in tre blocchi geografici per comodità di visualizzazione).

I dati sono espressi in milioni di euro e indicano le risorse finanziarie complessive a disposizione. Fonte: Rete Rurale Nazionale.